“Adorare fino alla fine, con fiducia e fedeltà”. Omelia di Papa Francesco del 28 novembre 2013

Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata oggi, 28 novembre 2013, a Casa Santa Marta, ha parlato della “prova finale”: la profanazione della fede, richiamando la Prima Lettura (Dn 6, 12-28) nella quale Daniele viene gettato nella fossa dei leoni per aver adorato Dio invece che il re. Il Santo Padre denuncia “il divieto di adorazione”, messo in atto dai poteri mondani, che sembra portare alla sconfitta di Dio, ma “nel momento in cui i tempi dei pagani sono stati compiuti è quello il momento di alzare il capo, perché è vicina la vittoria di Gesù Cristo” (Lc 21, 20-28).

Questa è la trascrizione:

“Quando Gesù parla di questa calamità in un altro brano ci dice che sarà una profanazione del tempio, una profanazione della fede, del popolo: sarà la abominazione, sarà la desolazione della abominazione. Cosa significa quello? Sarà come il trionfo del principe di questo mondo: la sconfitta di Dio. Lui sembra che in quel momento finale di calamità, sembra che si impadronirà di questo mondo, sarà il padrone del mondo”.

“Non si può parlare di religione, è una cosa privata, no? Di questo pubblicamente non si parla. I segni religiosi sono tolti. Si deve obbedire agli ordini che vengono dai poteri mondani. Si possono fare tante cose, cose belle, ma non adorare Dio. Divieto di adorazione. Questo è il centro di questa fine. E quando arrivi alla pienezza – al ‘kairos’ di questo atteggiamento pagano, quando si compie questo tempo – allora sì, verrà Lui: ‘E vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria’. I cristiani che soffrono tempi di persecuzione, tempi di divieto di adorazione sono una profezia di quello che ci accadrà a tutti”.

“Non abbiamo paura, soltanto Lui ci chiede fedeltà e pazienza. Fedeltà come Daniele, che è stato fedele al suo Dio e ha adorato Dio fino alla fine. E pazienza, perché i capelli della nostra testa non cadranno. Così ha promesso il Signore. Questa settimana ci farà bene pensare a questa apostasia generale, che si chiama divieto di adorazione e domandarci: ‘Io adoro il Signore? Io adoro Gesù Cristo, il Signore? O un po’ metà e metà, faccio il gioco del principe di questo mondo?’. Adorare fino alla fine, con fiducia e fedeltà: questa è la grazia che dobbiamo chiedere questa settimana”.

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